Carlo 1

Carlo, appassionato alla rigenerazione urbana, alla cultura e l’economia circolare, si dedica alla progettazione e gestione di iniziative che rispondano alle esigenze delle comunità e siano guidate dai dati. Lavora a stretto contatto con enti pubblici e privati per creare format innovativi, contribuendo così a trasformare spazi sottoutilizzati in luoghi che promuovono inclusività e sviluppo. 

Ciao Carlo ci racconti in breve chi sei, di cosa ti occupi, del tuo lavoro e dei tuoi progetti?

Mi occupo di gestione, ideazione e sviluppo di progetti nel campo della rigenerazione urbana, della cultura e dell’economia circolare. Attualmente, supporto enti pubblici e privati nell’elaborazione di format innovativi per la rigenerazione di aree dismesse o sottoutilizzate, attraverso processi basati sulla comunità e guidati dai dati. Tra i progetti a cui sono più legato ci sono: Periferica, Evocava e Risacca.

Come mai hai deciso di intraprendere questo percorso? Che cosa ti motiva e ti interessa veramente?

Ciò che mi motiva profondamente è la fiducia nel cambiamento. Tutto ciò che incide negativamente sui sistemi in cui siamo immersi, inevitabilmente, ci riguarda. Il design, in tutte le sue forme e scale, può essere uno strumento potente per proteggere, promuovere e rafforzare le comunità a cui apparteniamo o che necessitano del nostro supporto. Avverto con urgenza la necessità di mettere in campo tutte le risorse a mia disposizione per garantire equità, parità e giustizia.

Dove vivi e lavori?

Vivo e lavoro a Mazara del Vallo, in Sicilia.

Quali sono le criticità più importanti nel tuo territorio? (la regione in cui vivi)

Tra le tante, ci sono l’assenza di una rete di operatori e una rappresentanza politica degli stessi, l’accesso al credito per le realtà del terzo settore e la gestione del patrimonio pubblico.

Nel tuo territorio cosa dovrebbe portare l’innovazione sociale per generare un vero cambiamento?

Open data, risorse, attivismo organizzato, tutele.

Quale contributo porti alla nostra comunità? (Apical/Solar)

Rigenerare i territori fragili attraverso la creazione di progetti di comunità.
Combattere gli eccessi del turismo di massa attraverso esperienze rigenerative e transformative per le persone e per i luoghi.
Usare la cultura come approccio alla creazione di sistemi, prodotti e servizi innovativi.
Progettazione. Come reagireste se, nel cuore della notte, vi svegliaste e scopriste che la vostra macchina è andata in fiamme? E se, invece, vi rendeste conto che un’amministrazione ha preso il vostro progetto, che avete tanto faticato a elaborare e proporre, senza il vostro consenso?
Credo che un tema urgente su cui riflettere sia la vulnerabilità dei centri culturali e degli operatori che ne fanno parte. È essenziale creare sistemi di protezione e anticorpi affinché il cambiamento in certi territori possa veramente prendere piede. Come operatore, porto l’esperienza di processi partecipativi di comunità, progettazione culturale e artistica, economia circolare, event design e policy making.

Cosa vedi nel futuro dell’innovazione sociale?

Attivismo organizzato, funzionale e ibrido; sistemi di redistribuzione delle risorse basati su necessità e merito; un rafforzamento del peso politico a livello locale e nazionale.

Che consigli daresti a una persona che vuole intraprendere una strada simile alla tua?

Impara a isolare ogni pressione, influenza o paura per comprendere ciò che ti motiva veramente; circondati di persone più brave di te; riconosci i privilegi di cui godi; pensa in grande. 

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