In un mondo in cui i cambiamenti sociali richiedono risposte sempre più concrete e condivise, incontriamo Franco Biolatto: ingegnere agronomo con una solida esperienza nella gestione di progetti di ricerca e innovazione, ma soprattutto con una forte vocazione per l’innovazione sociale e la costruzione di connessioni autentiche tra persone, idee e territori. In questa intervista, ci racconta il suo percorso professionale e umano, guidato dalla passione per la collaborazione, l’ascolto attivo e il desiderio di generare un impatto reale. Un viaggio tra progetti, relazioni e comunità che si trasformano attraverso l’energia del fare insieme.
Ciao Franco, ci racconti in breve chi sei, di cosa ti occupi, del tuo lavoro e dei tuoi progetti?
Ingegnere Agronomo con ampia esperienza nella gestione e coordinamento di progetti di R&S e innovazione. Competente nella rilevazione di progetti fattibili, facilitazione di collaborazioni e supervisione di richieste e monitoraggio dei progetti. Abile nella redazione di giustificazioni tecnico-economiche e report completi, promuovendo il lavoro di squadra e la comunicazione efficace tra le parti interessate.
Come mai hai deciso di intraprendere questo percorso? Che cosa ti motiva e ti interessa veramente?
Mi motiva vedere che le cose possono cambiare quando le persone si mettono insieme e provano a fare qualcosa di utile. Mi interessa tutto quello che ha a che fare con l’innovazione sociale, con trovare soluzioni pratiche a problemi reali.
Dove vivi e lavori?
Abito a Mola di Bari e Lavoro a Noicàttaro.
Quali sono le criticità più importanti nel tuo territorio? (la regione in cui vivi)
Sono arrivato da poco, quindi per ora non posso ancora rispondere a questa domanda.
Nel tuo territorio cosa dovrebbe portare l’innovazione sociale per generare un vero cambiamento?
Lo scopo dovrebbe essere creare più connessioni tra le persone e le risorse che già esistono, ma che spesso non si parlano. C’è bisogno di ascolto, collaborazione vera e soluzioni pensate con chi vive ogni giorno le difficoltà.
Quale contributo porti alla nostra comunità? (Apical/Solar)
Mi piacerebbe dare una mano nel gruppo con quello che so fare. Sono bravo a collegare idee, persone e risorse, e cerco sempre di capire cosa serve davvero prima di proporre qualcosa. Ho un po’ di esperienza in progetti legati all’innovazione, ma soprattutto ho voglia di collaborare e imparare dagli altri.
Cosa vedi nel futuro dell’innovazione sociale?
Nel futuro dell’innovazione sociale vedo (o almeno spero) più collaborazione vera tra persone, territori e competenze diverse. Penso che sarà sempre più importante ascoltare chi vive i problemi ogni giorno e costruire soluzioni insieme, dal basso.
Che consigli daresti a una persona che vuole intraprendere una strada simile alla tua?
Direi di non avere paura di cambiare strada, di sbagliare, o di iniziare anche se non si ha tutto chiaro. A me ha aiutato molto restare curioso, parlare con persone diverse e mettermi in gioco anche fuori dalla mia zona di comfort.
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