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Beatrice Pasquale è una professionista impegnata nella coordinazione di progetti internazionali in ambito sanitario e umanitario. Con un focus particolare sulla gestione delle emergenze e sul miglioramento dei servizi sanitari in contesti fragili, Beatrice lavora per rafforzare le capacità degli ospedali locali, garantendo l’accesso a cure mediche essenziali per le comunità più vulnerabili. Nella sua attività, segue anche gli aspetti amministrativi e finanziari dei progetti, assicurandosi che ogni intervento sia efficace e conforme alle linee guida internazionali, contribuendo così a un futuro più giusto e inclusivo.

Ciao Beatrice ci racconti in breve chi sei, di cosa ti occupi, del tuo lavoro e dei tuoi progetti?

Mi occupo di coordinare progetti internazionali in ambito sanitario e umanitario, con un focus particolare sulla gestione delle emergenze e sul miglioramento dei servizi sanitari in contesti fragili. Attualmente lavoro su progetti che mirano a rafforzare le capacità degli ospedali locali, garantendo l’accesso a cure mediche essenziali, soprattutto per le comunità più vulnerabili. Seguo inoltre tutti gli aspetti amministrativi e finanziari di questi progetti, monitorando l’efficacia delle attività e assicurandomi che tutte le procedure siano conformi alle linee guida internazionali.

Come mai hai deciso di intraprendere questo percorso? Che cosa ti motiva e ti interessa veramente?

Vorrei mettere in pratica le mie competenze anche a livello locale per promuovere iniziative sostenibili che rispondano alle reali necessità delle comunità. Il mio obiettivo è favorire l’inclusione sociale e garantire l’accesso ai servizi essenziali per le persone più vulnerabili, come gli stranieri e le persone emarginate. Voglio avere un impatto concreto sul territorio. In Apical ho l’opportunità di proporre iniziative innovative senza sentirmi limitata, sapendo che il mio contributo può fare davvero la differenza.

Dove vivi e lavori?

Vivo e lavoro a Torino, in Piemonte.

Quali sono le criticità più importanti nel tuo territorio? (la regione in cui vivi)

Torino ha sicuramente problemi ambientali, soprattutto legati all’inquinamento dell’aria, specialmente in inverno. Inoltre, le aree periferiche hanno pochi spazi verdi, causando un impatto sulla qualità della vita de* resident*. In alcuni quartieri di Torino, come San Salvario e Porta Palazzo, il fenomeno della gentrificazione ha portato sì a un miglioramento urbanistico, ma ha anche allontanato le famiglie a basso reddito, che non possono più permettersi le spese per l’affitto. Questo sta creando una divisione netta tra le zone più ricche e quelle ancora in difficoltà, contribuendo all’esclusione sociale. La disuguaglianza tra centro e periferia è evidente: mentre il centro città gode di servizi migliori e di una qualità della vita più alta, le periferie affrontano spesso disoccupazione, degrado urbano e difficoltà nell’accesso ai servizi essenziali. Le famiglie più povere e i migranti sono particolarmente colpit*, aggravando il divario sociale.

Nel tuo territorio cosa dovrebbe portare l’innovazione sociale per generare un vero cambiamento?

A Torino, l’innovazione sociale dovrebbe puntare su inclusione, sostenibilità e partecipazione. Credo ci sia l’esigenza di promuovere iniziative che riducano le disuguaglianze e garantiscano a tutt*, specialmente alle persone vulnerabili come i migranti, l’accesso a servizi essenziali come l’istruzione, la sanità e l’alloggio. Sarebbe necessario favorire la creazione di spazi verdi accessibili alle persone che vivono in periferia ed educare i cittadini su pratiche sostenibili. Infine, è fondamentale promuovere l’occupazione attraverso programmi di formazione e inclusione lavorativa per i giovani e le categorie più svantaggiate.

Quale contributo porti alla nostra comunità? (Apical/Solar)

Progettazione e mi piacerebbe portare il mio entusiasmo e le competenze acquisite in questi anni nella progettazione.
Rigenerazione dei territori fragili attraverso la creazione di progetti di comunità

Creare inclusione sociale attraverso la progettazione di spazi accessibili e la diffusione della cultura dell’accoglienza
Lotta alla povertà educativa attraverso la diffusione di cultura e opportunità per i più piccoli

Cosa vedi nel futuro dell’innovazione sociale?

Nel futuro dell’innovazione sociale vedo un crescente utilizzo di nuovi sistemi per promuovere l’inclusione e ridurre le disuguaglianze. Penso che le comunità diventeranno centrali e verranno coinvolte per promuovere iniziative e soluzioni locali. Inoltre, credo ci sarà una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’impatto sociale, così come al benessere mentale.

Che consigli daresti a una persona che vuole intraprendere una strada simile alla tua?

Il consiglio principale è quello di ascoltare sempre ed essere attent* al contesto. È importante essere pront* a mettersi in gioco, a volte a sbagliare, ma sempre con umiltà e apertura al cambiamento.

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