Cactus Psicologia APS nasce nel 2020 come risposta collettiva a un momento di crisi globale. Fondata da Fabiana Arena e un gruppo di psicologə, l’associazione propone un nuovo modo di parlare di salute mentale: accessibile, creativo e partecipato.
Attraverso incontri, eventi e collaborazioni con enti e istituzioni, Cactus costruisce reti di sostegno e promuove una cultura del benessere diffusa. Attiva tra Torino e Roma, la realtà lavora per ridurre le disuguaglianze e rendere il prendersi cura di sé un gesto quotidiano, sociale e condiviso.
Ciao Fabiana! Raccontaci chi sei, come si chiama la tua organizzazione e cosa fate?
Sono Fabiana, sono socia fondatrice di Cactus Psicologia e sono psicologa e psicoterapeuta. L’associazione di cui faccio parte si occupa di promozione della salute mentale adottando una sguardo complesso che tiene in considerazione il benessere mentale, fisico e sociale della persona. Sosteniamo l’importanza della costruzione di reti, formali e informali, tra società civile, enti locali e Istituzioni che lavorino in sinergia per migliorare la qualità della vita di chi fa parte dell’associazione e di chi vive sul territorio. Sosteniamo che l’accesso al benessere debba essere uguale per tuttз, indipendentemente da età, sesso, nazionalità o possibilità economiche. Siamo presenti su Torino e su Roma.
Quando è nata l’organizzazione?
Nasciamo come gruppo informale nel 2020 e ci costituiamo come associazione nel 2021. Siamo un’associazione Arci, realtà che promuove cultura, socialità e solidarietà in un’ottica di partecipazione. Crediamo, come loro, nella diffusione di una cultura non violenta e pacifista e nella formazione di una società aperta e multietnica che passa anche attraverso la creazione di reti solidali tra le associazioni.
Che forma giuridica avete?
La nostra forma giuridica è APS
Qual è una definizione o una parola che useresti per spiegare cos’è?
Siamo un ente del Terzo Settore no profit che si impegna per sostenere le persone nel raggiungimento della felicità e della piena soddisfazione personale. Ci impegniamo affinché questa possibilità possa essere uguale per tuttз, indipendentemente da età, sesso, nazionalità o possibilità economiche.
Quanto tempo riesci a dedicare al progetto in questa fase?
Riesco a dedicare dalle 3 alle 7 ore settimanali
Racconta qual è stata la scintilla iniziale, se c’è stato un episodio, un momento in cui hai deciso che questo progetto ti avrebbe assorbito e sarebbe diventato la tua vita.
È un progetto nato dalla necessità e dal desiderio di ciascunə di noi di ricreare una piazza dove dialogare assieme nel tentativo di capire ciò che ci stava succedendo come società: siamo nate a marzo del 2020 quando la pandemia ha raggiunto il suo apice. Ho sentito che dare voce alle persone come stavamo provando a fare (e abbiamo avuto un buon riscontro) e rispondere attraverso un modo creativo, semplice e co-costruito di fare divulgazione sul tema della salute mentale, era ciò che desideravo fare e che sentivo perfettamente nelle mie corde.
Sei felice di fare ciò che fai? Cosa ti rende felice?
Mi rende felice poter coltivare l’interesse verso le persone e verso la società attraverso il dialogo, la riflessione, il farsi domande. Fare manutenzione sullo sguardo critico delle persone e aiutarle a fare posto al proprio benessere mi fa credere nella possibilità di una società che sta bene e fa star bene.
Qual è la vostra forma di attivismo? Che messaggio lancia alla società?
La salute mentale, la felicità, la realizzazione personale devono essere temi alla portata di tuttɜ e occuparcene insieme, attraverso la costruzione di reti, è più efficace e può essere più divertente, piacevole e arricchente.
Cosa rappresenta Cactus Psicologia per la comunità del vostro territorio?
Uno spazio (più spazi) in cui poter essere ascoltati, accolti, riconosciuti indipendentemente dai privilegi di cui si gode.
Quanto sei soddisfatto del supporto che hai ricevuto dalla Pubblica Amministrazione considerando un po’ tutto?
Vorrei che le realtà come la nostra ricevessero più visibilità e più supporto.
Che consigli daresti a un’altra persona che vuole intraprendere un percorso come il tuo? Quali sono le cose più importanti da sapere e i rischi di cui è indispensabile essere a conoscenza?
Credo sia importante creare un gruppo in grado di generare entusiasmo e ricercare piacere: questo può aiutare a fare da motore alle difficoltà che si incontrano. Una delle difficoltà più grandi credo che sia la sostenibilità dei progetti, in termini di tempo e in termini economici.
Clicca il pulsante giallo e aiutaci a far crescere l’attivismo e l’innovazione sociale in Italia attraverso contenuti, politiche e progetti concreti 👇