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Siamo convint  che in un’economia ideale ogni azienda (o organizzazione in genere) dovrebbe creare unicamente iniziative/prodotti/servizi che generano impatto positivo e supportano la società e il clima nel loro processo di transizione verso modelli più sostenibili.

Innescare questa innovazione sociale “di massa” che noi chiamiamo movimento trasformativo è la nostra missione ma occorre capire che ad oggi siamo molto lontani dall’obiettivo  

Nelle precedenti settimane abbiamo riportato alcune ricerche e eventi che mettono in luce aspetti bui del nostro come il nostro sistema economico globale e di come sia pieno di contraddizioni e tensioni che ci proiettano verso un’economia di guerra e ci allontanano dagli obiettivi di sostenibilità economica e sociale che dobbiamo raggiungere (per sopravvivere a noi stessi)

Nel corso degli ultimi otto anni, le 60 banche più grandi del mondo hanno investito una cifra astronomica di 6900 miliardi di dollari nel settore dei combustibili fossili. Questo dato, che emerge dal report annuale “Banking on Climate Chaos” redatto da Rainforest Action Network e altre organizzazioni ambientaliste, mette in luce un grave paradosso: nonostante gli impegni presi con l’Accordo di Parigi del 2015, le azioni concrete di molte istituzioni finanziarie sono ancora lontane dal raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2050.

Il report evidenzia dati particolarmente preoccupanti:

Questi finanziamenti non solo contribuiscono al cambiamento climatico, ma hanno anche gravi ripercussioni sulle comunità locali e sugli ecosistemi, con violazioni dei diritti umani, inquinamento delle acque e distruzione degli habitat naturali. 

Secondo il quotidiano britannico The Guardian, l’inquinamento da combustibili fossili è responsabile della morte di cinque milioni di persone all’anno. Le comunità indigene e le regioni già vulnerabili sono quelle che subiscono gli impatti peggiori, sia dalle attività di estrazione che dagli eventi climatici estremi provocati dalla crisi climatica.

Gli autori del report lanciano un avvertimento: il tempo sta terminando. Per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, le banche devono sfruttare la propria leva finanziaria per determinare cambiamenti concreti e urgenti nel settore energetico. È quanto la finanza etica fa da sempre: sostenere realtà e progetti che contribuiscono alla transizione ecologica e al contrasto al cambiamento climatico, coniugando l’impegno ambientale con la costruzione di un modello economico rispettoso dei diritti umani e sociali.

Come individui, possiamo esercitare la nostra influenza scegliendo banche che si impegnano seriamente nella costituzione di un sistema finanziario alternativo e sostenendo le organizzazioni e i movimenti che lavorano per far pressione sul mondo finanziario affinché cambi le proprie pratiche di finanziamento.

La transizione verso un’economia sostenibile richiede un cambiamento radicale. Alcuni passi concreti che possiamo intraprendere includono:

Trasformare l’economia è una grande missione, ma non impossibile. 

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