In questa intervista, Beatrice Odelli, imprenditrice e giocatrice di baskin, ci racconta il suo progetto Embrace Experiences. Partendo dalla sua passione per uno sport che abbatte le barriere, ha creato un’iniziativa di turismo esperienziale inclusivo a Milano. Embrace Experiences organizza attività che permettono a persone con e senza disabilità di divertirsi e condividere la stessa esperienza, superando i limiti del turismo tradizionale e diventando un vero e proprio motore di cambiamento sociale.
Ciao Beatrice! Raccontaci chi sei, come si chiama la tua organizzazione?
Mi chiamo Beatrice Odelli, sono imprenditrice e nel 2018 ho fondato FollowMi Around, una realtà che organizza tour ed esperienze originali su Milano, pensate per far scoprire la città in modo diverso e coinvolgente, sostenendo le piccole realtà fuori dal mass tourism. Sono anche giocatrice di basket per il Sanga Baskin Milano e, dall’inverno 2024, insieme a Davide Motta, ho avviato Embrace Experiences, un progetto di turismo esperienziale inclusivo che ha vinto il bando europeo Futourisme. Partendo dal concetto del baskin abbiamo fatto sì che le regole si modificassero per le persone e non viceversa. Non si tratta di viaggi esclusivamente pensati per persone con disabilità, ma di esperienze inclusive (come tour e workshops), in cui ognuno possa partecipare e divertirsi insieme. Per ora il progetto è attivo a Milano, ma l’obiettivo è crescere ed espandersi oltre la città…
Quando è nata la tua organizzazione?
Embrace Experiences nasce nel 2025
Che forma giuridica avete?
Associazione
Qual è una definizione o una parola che useresti per spiegare cos’è?
Il nostro motto è “urban adventures for all”
Quanto tempo riesci a dedicare al progetto in questa fase?
Sulle 20 ore settimanali
Racconta qual è stata la scintilla iniziale, se c’è stato un episodio, un momento in cui hai deciso che questo progetto ti avrebbe assorbito e sarebbe diventato la tua vita
La scintilla è nata praticando il baskin, vedendo quanto ci si possa divertire tutti insieme: persone con e senza disabilità che condividevano lo stesso campo, lo stesso entusiasmo, senza barriere. Lì ho capito che troppo spesso le persone temono le diversità, quando invece vivere e fare esperienza insieme porta divertimento e soddisfazione per tutti. Da questa consapevolezza è nato il desiderio di creare esperienze di valore davvero inclusive, capaci di accogliere chiunque.
Sei felice di fare ciò che fai? Cosa ti rende felice?
Sì, sono felice di fare ciò che faccio, perché vedo le persone attorno a me entusiaste e coinvolte: nei momenti di progettazione, e quando viviamo insieme le esperienze. Questo mi dà la certezza che quello che stiamo creando ha un grande valore, anche se a volte mi spaventa perché è qualcosa di molto lontano dalla mentalità comune. Cosa mi rende felice? Anita, la mia amica e ambassador del progetto, che sa sempre darmi energia e motivazione.
Qual è la vostra forma di attivismo? Che messaggio lancia alla società?
La nostra è una forma di attivismo sociale e rivoluzionaria nel turismo. Da un lato, lavoriamo per rendere tutto più accessibile e progettato per tutti, senza esclusioni. Dall’altro, lanciamo un messaggio forte: smettiamola con il turismo tradizionale e passivo, fatto solo di musei e chiese con guide che parlano per ore. Vogliamo un turismo nuovo, esperienziale e inclusivo, dove le persone partecipano davvero, comprendono la contemporaneità e si divertono.
Cosa rappresenta Embrace Experiences per la comunità del vostro territorio?
Embrace Experiences rappresenta una piccola, ma rilevante rivoluzione per la comunità. Di solito le attività turistico/esperienziali sono pensate o solo per persone con disabilità – spesso in contesti separati e ghettizzati – oppure si limitano a parlare di accessibilità, focalizzandosi soprattutto su disabilità sensoriali o motorie. Altre volte vengono proposte esperienze dove le persone senza disabilità “provano” a usare meglio i loro sensi. Noi facciamo qualcosa di diverso: creiamo attività da vivere tutti insieme, senza divisioni, dove ciascuno porta il proprio modo di partecipare e tutti condividono la stessa esperienza.
Quanto sei soddisfatto del supporto che hai ricevuto dalla Pubblica Amministrazione considerando un po’ tutto?
Bella domanda! Abbiamo appena iniziato e non è stato facilissimo, anche considerando il contesto complicato che Milano ha attraversato negli ultimi mesi con le varie tensioni politiche. Devo ammettere che per ora non abbiamo ricevuto un sostegno particolarmente forte dalla Pubblica Amministrazione. Tuttavia, siamo ancora agli inizi e speriamo di costruire sempre più collaborazione in futuro. Nel frattempo, stiamo trovando grande entusiasmo e supporto soprattutto da parte delle associazioni del territorio e della comunità.
Che consigli daresti a un’altra persona che vuole intraprendere un percorso come il tuo? Quali sono le cose più importanti da sapere e i rischi di cui è indispensabile essere a conoscenza?
Sono ancora agli inizi, ma credo che il consiglio più grande sia quello di tenere duro e non mollare, circondandosi di persone che capiscono il progetto e con cui costruire una rete di supporto. È importante sapere che cambiare le mentalità è difficile: molte persone restano ancorate ai propri schemi e questo può scoraggiare. Il rischio, quindi, è aspettarsi un cambiamento immediato e rimanere delusi. In realtà, anche i piccoli passi avanti hanno grande valore e aiutano a crescere. Per questo consiglio di partire piano, senza aspettarsi la perfezione, e di avere il coraggio di aggiustare il percorso strada facendo.
Quali sono, se esistono, le modalità di interagire con la vostra realtà per una persona che la sta scoprendo in questa intervista e vuole incontrarvi?
La prima occasione per conoscerci è partecipare alla giornata di lancio al Parco Trotter il 4 ottobre, un evento speciale che durerà dalla mattina alla sera con attività sportive, workshop, cacce al tesoro, aperitivi e tanto altro. Sarà il modo migliore per scoprire cosa facciamo e vivere in prima persona lo spirito inclusivo di Embrace Experiences. In alternativa, è sempre possibile scriverci all’indirizzo hello@embracexp.com per mettersi in contatto con noi.
Beatrice Odelli fa parte del gruppo Solar, il gruppo di attivistɜ che si riunisce online ogni mercoledì per decidere le iniziative e la linea editoriale della nostra community.
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