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Nel mondo dell’arte contemporanea, spesso le idee nascono dall’intreccio di passioni e professionalità diverse. È il caso di Manuela Cirfera, danzatrice e performer, che insieme al fratello chitarrista e a Raissa, una cantante e psicologa esperta in mindfulness, ha dato vita a “Legami”, un progetto che unisce arte, laboratori e benessere.

Manuela ci racconta della sua esperienza con il Pilot Program, come la loro idea si sia trasformata in un progetto concreto, come sta crescendo, le sfide affrontate e i traguardi raggiunti. 

Ciao Manuela, ci racconti in breve chi sei, di cosa ti occupi e il tuo progetto?

Sono una danzatrice e performer, e condivido questa avventura con mio fratello, chitarrista, e Raissa, cantante e psicologa esperta in mindfulness, insieme abbiamo creato la nostra associazione chiamata Legami. Insieme abbiamo dato vita a un progetto nell’ambito dell’arte contemporanea, legato a un ente del terzo settore. Il nostro obiettivo è creare performance di arte contemporanea e diffondere iniziative che combinino arte e benessere. Stiamo lavorando su spettacoli e laboratori che esplorano il legame tra arte e mindfulness, una disciplina che Raissa padroneggia e che arricchisce il nostro approccio creativo.

Anche se il progetto è ancora nelle sue fasi iniziali, abbiamo già mosso i primi passi significativi. Il 31 maggio, infatti, abbiamo lanciato il nostro primo evento, segnando l’inizio di questa avventura.

Come sta andando il vostro progetto? State facendo progressi? Avete cambiato qualche idea rispetto all’inizio?

Più che cambiare idea, direi che sono emerse alcune considerazioni durante gli incontri del martedì, che adesso si sono conclusi e che abbiamo seguito regolarmente. Non ci aspettavamo che il percorso fosse così intenso! Ho trovato l’offerta formativa davvero di altissimo livello, molto mirata e diretta al punto.

Questi incontri ci hanno portato a riflettere su diversi aspetti del nostro progetto, soprattutto perché è ancora principalmente teorico. Trasformare le idee in qualcosa di concreto è sempre una sfida: c’è un salto quantico da fare, e questo ha messo in luce anche alcune problematiche, come ad esempio quanto tempo ognuno di noi può dedicare al progetto e come vogliamo farlo crescere.

Grazie anche agli input ricevuti durante il percorso, alcune parti del lavoro le abbiamo già avviate, ma sicuramente c’è ancora molto da fare. È un processo di continua evoluzione!

Come valuteresti la tua esperienza complessiva all’interno del Pilot?

La valuterei molto positivamente! Devo dire che non mi aspettavo, soprattutto a un costo così accessibile, una proposta che definirei davvero professionale, di altissimo livello. Considera che lavoro già in ambito associativo, collaborando anche con il Ministero: faccio parte di una compagnia convenzionata, quindi ho un’infarinatura di base su bandi, progettazione e aspetti simili. Detto questo, nasco come artista e non ho mai avuto una formazione specifica in questi ambiti. Per me è stato estremamente interessante partecipare a un corso che parte proprio dalle fondamenta: dall’implementazione e definizione dell’idea, fino allo sviluppo dei vari step, includendo anche aspetti come il marketing e ciò che serve per rendere concreto un progetto. 

Insomma, la mia valutazione è estremamente positiva! È stata un’esperienza preziosa sia per il contenuto offerto che per il modo in cui è stata strutturata.

Partecipare al Pilot vi ha aiutato in qualche modo a raggiungere i vostri obiettivi o a fare progressi?

Più che aiutarci in senso tradizionale, direi che ci ha messo in crisi – ma in un modo costruttivo. Quando penso ad “aiutato”, tendo ad associarlo a un conforto immediato. In realtà, il Pilot ha sollevato tantissime domande, ci ha spinto a confrontarci su aspetti cruciali come i ruoli, cosa ci aspettiamo dal progetto e cosa ognuno di noi è disposto a investire. Per me, però, questo processo rimane estremamente positivo, perché ci sta aiutando ad andare al cuore delle questioni fondamentali. È stato un periodo molto intenso, soprattutto all’inizio. In definitiva, il Pilot ci ha aiutato principalmente a farci le domande giuste e a prendere maggiore consapevolezza rispetto al progetto e alle sue potenzialità. Questo è un progresso che, a mio avviso, vale tantissimo.

Cosa ti è piaciuto di più del Pilot fino a questo momento?

Credo che ciò che mi sia piaciuto di più sia stata la costanza dell’impegno, il fatto che ci fosse un appuntamento fisso ogni settimana. Anche se a volte è stato pressante, questo ritmo regolare ha creato uno stimolo continuo. Proprio questo ritmo settimanale, però, è stato molto interessante. Ti metteva in una condizione di confronto continuo: vuoi o non vuoi, c’è l’incontro la settimana prossima, quindi devi riflettere, riorganizzarti, fare degli esercizi. Anche se non sempre eravamo pronti al 100%, il ritrovarsi regolarmente è stato utile e stimolante, perché ti spingeva a seguire il filo del discorso e a non perderti. Per me è stato un elemento chiave del percorso.

Cosa ti ha spinto a partecipare al programma?

Ho scoperto il Pilot online, inizialmente tramite la vostra pagina Facebook. Mi piaceva molto quello che leggevo lì, così mi sono iscritta alla vostra newsletter. Per alcuni mesi ho continuato a seguirla, leggendo con interesse, finché non ho deciso di prenotare un appuntamento. Da lì è iniziato tutto il percorso che mi ha portato al programma. Quello che mi ha colpito fin dall’inizio è stata la vostra attenzione ai valori e alla dimensione umana del progetto. La vostra etica è stata un elemento decisivo per me: comunicare l’importanza di temi come la tutela dell’ambiente, l’attenzione alle persone e il lavorare su progetti che abbiano un impatto reale e positivo. Anche le domande che fate compilare prima di iscriversi alla newsletter mi hanno colpita, perché mostrano quanto sia importante per voi creare una connessione autentica con i vostri partecipanti. Lavorando in ambito ministeriale, spesso mi trovo a vivere una discrepanza tra quello che viene scritto nei progetti e quello che poi viene effettivamente fatto. Questo mi ha portata a desiderare un’esperienza diversa, più autentica e concreta. Il Pilot mi è sembrato l’occasione giusta per cercare di ricollegare queste due dimensioni e lavorare su qualcosa che rispecchi davvero i valori in cui credo.

Se anche tu hai un progetto che vuoi far crescere e trasformare in realtà, non perdere l’occasione: iscriviti al prossimo Pilot Program e inizia il tuo percorso con noi!
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