Senza Nome

Il 7 marzo la Commissione Europea ha proposto di declassare lo status di protezione del Lupo da specie “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta” a seguito della decisione della Convenzione di Berna dello scorso dicembre. La proposta della Commissione per una modifica degli Allegati IV e V della Direttiva Habitat riguardanti lo status di protezione del Lupo dovrà passare ora l’esame al Parlamento Europeo e al Consiglio.

Il processo durerà alcuni mesi, successivamente andranno modificate anche le norme nazionali, e solo alla fine gli Stati membri, attraverso piani di abbattimenti, avranno maggiore flessibilità per la gestione di questa specie in un regime che prevederà limitate verifiche tecnico-scientifiche.

Il declassamento della protezione del lupo è una decisione totalmente sbagliata basata su valutazione politiche e non sulla scienza, che polarizza ulteriormente il dibattito e non offre alcun aiuto reale alle comunità rurali, mettendo a rischio l’opportunità di continuare a investire in misure preventive per raggiungere una sana coesistenza tra uomo e fauna selvatica.

Questo nuovo scenario rischia di disincentivare gli allevatori nel mettere in atto interventi proattivi di prevenzione; i possibili abbattimenti non risolveranno i conflitti e diversi studi dimostrano come questi possano avere effetti nella destrutturazione dei branchi creando al loro interno dinamiche del tutto imprevedibili che potrebbero avere effetti sulle predazioni verso gli allevamenti del tutto opposti rispetto a quelli sperati.

In Italia la conservazione del Lupo è iniziata negli anni ’70, con l’operazione San Francesco del WWF insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo. Grazie a questo progetto il Lupo, di cui erano rimasti poco più di 100 individui, fu salvato dall’estinzione.

Invece di rafforzare la tutela della natura, la nostra migliore alleata contro le crisi del clima, della biodiversità e dell’inquinamento, l’Unione europea sta appoggiando un’inversione di rotta su uno dei suoi più impressionanti successi di conservazione della natura, in quanto ignora l’approccio basato sulla scienza e trasforma la protezione delle specie in una merce di scambio per tornaconto politico

A cura di Lorena Piccinini

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