Prova

Oggi si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani e il tema di quest’anno è Wonder: Sustaining What Sustains Us (Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo). 

L’intento è di richiamare l’attenzione sull’importanza vitale degli oceani per il nostro pianeta: regolano il clima, producono oltre la metà dell’ossigeno che respiriamo, assorbono anidride carbonica, proteggono le coste ma soprattutto hanno un valore economico: offrono cibo e lavoro a più di tre miliardi di persone nel mondo.

Serve un cambio di prospettiva: nessun allarmismo, ma un invito a riconoscere il valore reale dell’ecosistema oceanico. 

La tutela degli oceani è strettamente legata alla disponibilità di risorse alimentari e alla conservazione della biodiversità marina. Gli ecosistemi oceanici forniscono cibo a miliardi di persone e ospitano una parte significativa delle specie viventi del pianeta. Il loro degrado, causato da inquinamento, pesca eccessiva e riscaldamento delle acque, mette a rischio sia la capacità degli oceani di sostenere la produzione alimentare sia l’equilibrio degli habitat naturali marini.

prodotti ittici rappresentano il 17% delle proteine animali consumate nel mondo, quindi ad essere compromessa non è soltanto la varietà biologica, ma anche la capacità degli ecosistemi di rigenerarsi e mantenere funzioni essenziali.  

Secondo i dati della Fao circa il 35% degli stock ittici globali è oggi sfruttato oltre livelli sostenibili.

Il Mediterraneo è una delle aree più critiche: qui oltre il 60% degli stock è sovrasfruttato. In assenza di misure efficaci le conseguenze saranno irreparabili non solo per l’ambiente, ma anche per l’occupazione e la sicurezza alimentare di intere fasce di popolazione.

L’economia legata al mare (Blue Economy) dell’Unione Europea è in crescita del 17% rispetto al 2020. Il valore complessivo generato ha raggiunto i 623,6 miliardi di euro.

Le aree più interessate comprendono pesca, acquacoltura, cantieristica navale, turismo costiero e produzione di energia rinnovabile da fonti marine.

Ricordiamo anche il ruolo cruciale nella regolazione delle temperature: l’oceano è in grado di assorbire circa il 90% del calore di origine umana intrappolato nel sistema terrestre, agendo così da cuscinetto e rallentando il riscaldamento della superficie del pianeta.

L’oceano assorbe il calore dall’atmosfera in superficie, che viene poi ridistribuito negli strati profondi dell’oceano grazie al cosiddetto “nastro trasportatore” cioè la circolazione termoaliana che percorre tutte le acque del mondo, che con il suo rimescolamento contribuisce alla mitigazione del clima nelle aree temperate e produce un ricambio di elementi nutritivi, plancton e sostanze minerali che alimenta la proliferazione di una complessa biodiversità.

Tuttavia, il riscaldamento globale sta riducendo la capacità degli oceani di assorbire il carbonio (anidride carbonica disciolta dall’atmosfera), provocando migrazioni per le specie in grado di nuotare in cerca di acque più fredde, mentre per le specie non mobili, come coralli, alghe o spugne, che non possono sfuggire ai cambiamenti delle condizioni ambientali, possono essere vittime di stress termico o addirittura morire andando a deteriorare la complessa biodiversità marina e il sostentamento delle specie che si nutrono di questi elementi.

Oggi si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani 

il tema di quest’anno è Wonder: Sustaining What Sustains Us (Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo).

L’obiettivo/perché sono importanti? 

richiamare l’attenzione sull’importanza vitale degli oceani per il nostro pianeta: 

Come ci sostengono?

Gli ecosistemi oceanici forniscono cibo a miliardi di persone e ospitano una parte significativa delle specie viventi del pianeta 

prodotti ittici rappresentano il 17% delle proteine animali consumate nel mondo

I problemi della sovrappesca

Secondo i dati della Fao circa il 35% degli stock ittici globali è oggi sfruttato oltre livelli sostenibili.

Il Mediterraneo è una delle aree più critiche: qui oltre il 60% degli stock è sovrasfruttato

La blue economy è in crescita

L’economia legata al mare dell’Unione Europea è in crescita del 17% rispetto al 2020. 

Il valore complessivo generato ha raggiunto i 623,6 miliardi di euro.

Il ruolo cruciale nella regolazione delle temperature

l’oceano è in grado di assorbire circa il 90% del calore di origine umana intrappolato nel sistema terrestre, agendo così da cuscinetto e rallentando il riscaldamento della superficie del pianeta.

Le conseguenze del riscaldamento globale

Sta riducendo la capacità degli oceani di assorbire il carbonio provoca migrazioni per le specie in grado di nuotare in cerca di acque più fredde, mentre le specie non mobili, come coralli, alghe o spugne, che non possono sfuggire ai cambiamenti delle condizioni ambientali, possono essere vittime di stress termico o addirittura morire andando a deteriorare la complessa biodiversità marina.

A cura di Lorena Piccinini.

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