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In questa intervista, esploriamo il percorso di un’esperta di educazione non formale e progettista appassionata, impegnata nella promozione della partecipazione attiva e della giustizia socio-ambientale. Con un background che spazia dall’antropologia alla cooperazione internazionale, dalle politiche di inclusione alle pratiche per la conservazione della biodiversità, questa intervista ci offre uno sguardo sul suo impegno a generare cambiamenti concreti attraverso l’educazione, la collaborazione e il rispetto per la natura. Scopriamo come la sua visione per un futuro sostenibile si intreccia con l’innovazione sociale e la voglia di creare una comunità più unita e consapevole.

Ciao Valentina ci racconti in breve chi sei, di cosa ti occupi, del tuo lavoro e dei tuoi progetti?

Sono progettista ed esperta in educazione non formale degli adulti per la promozione della partecipazione. Sono antropologa e ho molta esperienza in ambito di cooperazione, promozione dei diritti umani, di genere, delle persone con disabilità. Sono anche esperta di secondo livello per quanto riguarda la conservazione della biodiversità forestale e non smetto mai di studiare e meravigliarmi per ciò che ha da offrire Madre Natura…

Come mai hai deciso di intraprendere questo percorso? Che cosa ti motiva e ti interessa veramente?

Vorrei contribuire in modo attivo con le mie competenze alla giustizia socio-ambientale. Mi motiva la bellezza, la collaborazione, la possibilità di inventare un mondo a misura di ogni essere vivente. Le dichiarazioni di Apical riflettono molto ciò in cui credo.

Dove vivi e lavori?

Vivo e lavoro a Roma.

Quali sono le criticità più importanti nel tuo territorio? (la regione in cui vivi)

La gente è abituata a delegare e lamentarsi. La città è asfissiata dalla rincorsa all’iper.. La campagna non viene minimamente valorizzata. C’è troppo inquinamento e un’adesione sempre più indirizzata a un sistema di consumo.

Nel tuo territorio cosa dovrebbe portare l’innovazione sociale per generare un vero cambiamento?

Per avere un vero cambiamento è importante che ci sia l’incontro tra persone, il tempo e la qualità degli incontri, il piacere di stare insieme e attivarsi per apprezzare il proprio territorio. Inclusione, interculturalità, intergenerazionalità, capacità di ascoltare e imparare dalla natura.

Quale contributo porti alla nostra comunità? (Apical/Solar)

La proposta LEN (Ludo-Edu-Natura).

Cosa vedi nel futuro dell’innovazione sociale?

Spazio al divertimento e alla capacità di essere diversi da come ci hanno insegnato a essere; meno burocrazia e più etica, ovvero capacità di scegliere ciò che è meglio per le future generazioni.

Che consigli daresti a una persona che vuole intraprendere una strada simile alla tua?

Consiglio di sporcarsi le mani con la terra, di lavorare insieme a chi di solito è emarginato, di ascoltare gli alberi e gli uccelli, di ballare e guardare tramonti, amare molto, anche gli errori, e di mettersi sempre a disposizione.

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