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Dalla scienza alla comunità, dalla ricerca in laboratorio alla rigenerazione dei territori: il percorso di Carla Biondi è un esempio di come competenze diverse possano intrecciarsi per generare impatto sociale. Biologa molecolare e project manager, Carla ha scelto di mettere il suo sapere e la sua sensibilità al servizio delle aree interne e rurali, spesso dimenticate, ma ricche di potenziale. In questa intervista ci racconta come l’innovazione sociale, quando radicata nei bisogni reali e costruita insieme alle persone, possa diventare uno strumento potente di trasformazione e rinascita collettiva.

Ciao Carla, ci racconti in breve chi sei, di cosa ti occupi, del tuo lavoro e dei tuoi progetti?

Sono una biologa molecolare e una project manager. Desidero occuparmi di progetti dedicati alla sostenibilità ambientale e alla rigenerazione in territori fragili quali aree interne e zone rurali, con approccio intersezionale e rispetto dei bisogni della comunità.

Come mai hai deciso di intraprendere questo percorso? Che cosa ti motiva e ti interessa veramente?

Mi interessa esplorare le possibilità di sviluppo di territori marginalizzati e infragiliti dalle disparità di opportunità economiche, culturali e sociali. Sono motivata dalla mia provenienza da un territorio che vive queste forme di disagio e dal mio desiderio di contribuire alla crescita di comunità più integrate, consapevoli e autodeterminate.

Dove vivi e lavori?

Venafro (IS).

Quali sono le criticità più importanti nel tuo territorio? (la regione in cui vivi)

Mancanza di opportunità lavorative stabili e dignitose, di socialità attiva e di crescita culturale per i giovani. Mancanza di spazi fisici e risorse economiche per facilitare l’aggregazione e l’associazionismo.

Nel tuo territorio cosa dovrebbe portare l’innovazione sociale per generare un vero cambiamento?

Stimolare la cultura dell’aggregazione e dell’attivismo mediante spazi fisici e risorse economiche. Fornire percorsi di avviamento e incubazione per l’imprenditoria giovanile e le startup innovative. Promuovere la parità di genere e l’integrazione interculturale.

Quale contributo porti alla nostra comunità? (Apical/Solar)

Vorrei contribuire a progettazioni con impatti durevoli nel tempo e valore per la comunità, mediante l’uso della ToC e la co-progettazione.

Cosa vedi nel futuro dell’innovazione sociale?

Strumenti e risorse per l’innovazione diffusi capillarmente nei territori. Crescita mediante l’interscambio di conoscenze e la contaminazione delle esperienze.

Che consigli daresti a una persona che vuole intraprendere una strada simile alla tua?

Consiglio di cogliere le occasioni di incontro più varie, per trarre ispirazioni, energie e connessioni. Posso offrire il mio supporto per studiare la teoria del cambiamento da cui muovere i progetti.
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