Vette e Baite & Jonio Wild: Due Creators di Esperienze Trasformative si raccontano - PARTE 2
Vette e Baite & Jonio Wild, due creators che hanno partecipato alla terza edizione del Pilot Program, si sono intervistati durante uno degli appuntamenti del Pilots in Talk. Paolo, Riccardo, Cataldo e Nunzio si sono incontrati in diretta nella Community FB di Apical per confrontarsi e parlare dei loro progetti.

In questa seconda parte dell’intervista i Creators parlano di alcune tematiche fondamentali per lo svolgimento delle loro professioni: sicurezza e assicurazioni, riferimenti normativi, corsi di formazione e prospettive future.
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Responsabilità e assicurazioni
Riccardo:
La legge 4/2013 (sulle cosiddette “professioni non ordinistiche”) riconosce la professione della guida come una professione senza un albo di riconoscimento. Cosa vuol dire sostanzialmente? Se tu hai una partita iva ed un codice Ateco e vuoi organizzare, per esempio, uno shatush nel bosco durante un’escursione rilasciando regolare fattura, lo stato non ha nessun elemento per dire che non puoi farlo. Il problema quando avviene? Avviene quando si verifica un infortunio e quando succede qualcosa di grave ma non c’è una copertura assicurativa (ovvero ti ho portato in un’esperienza che aumenta i rischi e tu non hai provveduto ad avere un’assicurazione). Finchè non succede niente va tutto bene; non c’è scritto da nessuna parte che solo la guida può accompagnare in natura. […] Fare un corso di formazione ti da gli elementi, dal punto di vista della sicurezza, che ti fanno stare un po’ piu tranquillo.
Esistono gruppi di Facebook che si organizzano per fare le passeggiate. Chi viene con noi ha una persona che si assume in toto la responsabilità per qualunque cosa accada. Chi fa il corso di guida ambientale si può poi iscrivere ad una delle associazioni che danno una copertura assicurativa di 5 milioni di Euro di massimale ad un prezzo ridicolo. La legge dice che chiunque può accompagnare ma, attenzione, perché se succede qualcosa la responsabilità cade su chi ha organizzato l’escursione.
Nunzio: Queste sono le domande che ci siamo posti quando abbiamo iniziato perché la nostra era un’esperienza associativa, grezza. Ma poi le cose vanno fatte seriamente. Vorrei riflettere sulla parte dei gruppi di Facebook: questo problema è molto accentuato, almeno in Calabria, in cui per storia non riusciamo a fare rete, a collaborare e abbiamo sempre difficoltà nel questi passi che potrebbero permettere di fare il salto di qualità. Abbiamo sempre avuto questo problema e lo riscontriamo anche adesso che il progetto sta andando a concludersi, almeno per quanto riguarda la prima fase concepita nel corso con Apical.
Sì, è possibile fare le assicurazioni con le agenzie. Ognuno può rivolgersi alla qualsiasi, ma con le agenzie assicurative bisogna guardare i cavilli. Mentre le associazioni hanno ben chiaro cosa fanno le guide e considerano tutti i vari cavilli e le dinamiche che ci possono essere, le agenzie assicurative non sempre conoscono tutte le situazioni del caso. Le assicurazioni si possono fare, ci sono varie strade, ma hanno uno spettro di visione molto meno ampio; è rischioso.
I progetti per il futuro

Progetti per il futuro?
Cataldo: Sono tanti e ambiziosi. Vorremmo fare una A.S.D. ma prima vorremmo capire bene su quale tipo di sport farla. La nostra mission è quella di far diventare Cariati punto di riferimento della costa Ionica. In passato è stato così e vogliamo, nel futuro, far sì che torni il fulcro del turismo del territorio. Lo scopo è quello di amplificare il turismo, sia tranquilllo che adrenalinico e avventuroso. Noi facciamo tante attività: dal trekking fluviale al trekking normale, canyoning, rafting, mountain bike, esperienze culinarie. Stiamo cercando qualcuno che conosca gli antichi mestieri, come la tessitura, per creare dei corsi e far riscoprire il passato. Vogliamo essere d’esempio per i giovani, del sud, del nord, ovunque. E far capire che si può rimanere nella propria terra e usare quello che c’è per sè e per gli altri.
Paolo: Nella visione per il futuro anche noi abbiamo diversi progetti. Innanzitutto vorremmo avere una forma più stabile, dal punto di vista giuridico e amministrativo. Da un certo punto di vista, è giusto considerare questo tipo di attività non più come una mera attività associativa o il lavoro di più ragazzi che si incontrano e condividono una passione; bisogna darle una veste imprenditoriale vera e propria. Vorremmo avere sicuramente un’approccio più stabile perché ognuno di noi crede nel progetto ed è giusto finalizzare tutto questo. Dopodiché, migliorare la situazione: magari un giorno non parleremo più solo di escursioni giornaliere ma magari anche di viaggi a lunga percorrenza o altro.
(SPOILER: è successo!)
Un’altra cosa che ci piacerebbe fare è trasformare i contenuti in community in corsi di formazione con rilascio di attestato.