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Il turismo dei viaggi organizzati esiste da sempre ma è sempre più vero che, grazie all’accesso a piattaforme online “fai-da-te” e a una moltitudine di informazioni, gli utenti hanno a disposizione oggi la possibilità di creare e organizzare il proprio viaggio comodamente da casa propria.

Per questo motivo ciò che spinge una persona a scegliere un viaggio organizzato è che ci sia qualcosa in più che si distingue dalla massa. 

Può essere l’attività in sé, può essere la mission che risiede dietro al brand, le persone che ne fanno parte e così via.

A questo proposito oggi incontriamo Erica e Marica, sorelle e travel designer che insieme hanno fondato Etical, un progetto di tour organizzati con un’ottica sostenibile e soprattutto con un focus sull’aspetto sociale del viaggio.

Ciao Erica, ci racconti com’è nata l’idea di Etical?

Certo! Etical nasce a febbraio 2020, un attimo prima che la pandemia mondiale ci colpisse tutti. Durante un viaggio in Myanmar io e mia sorella rimaniamo affascinate dalla cultura e dalle tradizioni di un paese ancora poco conosciuto. Infatti, in Birmania, anche le grandi città sembrano conservare tipiche tradizioni del sud-est asiatico e fare un viaggio in questa nazione ti riporta indietro nel tempo. Visitando questo paese, il pensiero principale che ci ha accompagnate è stato: “che peccato sarebbe perdere tutte queste tradizioni!”. Da lì inizia il nostro viaggio per cercare di capire come noi, nel nostro piccolo, possiamo aiutare a far sì che questo non succeda. La risposta è Etical.

Wow! Sicuramente far partire un progetto così dal nulla non sarà stato facile. Quali sono le difficoltà e gli ostacoli maggiori che avete incontrato fino a questo momento?

La mia prima difficoltà è stata quella di dare forma a tutto ciò che avevo in mente e che condividevo con Marica nelle nostre conversazioni. Ho deciso di seguire un Master in Destination Management e Turismo Esperienziale che mi ha aiutato a disegnare ogni piccolo pezzo di questo grande progetto nel dettaglio.
Tutto ciò succedeva durante la prima ondata Covid e anche se avevo le idee più chiare rispetto a ciò che Etical sarebbe dovuto essere, il mondo del turismo sembrava non solo bloccato, ma anche che non si sarebbe mai ripreso del tutto. 
Inoltre, tra i vari ostacoli c’era la paura che i costi che avrei dovuto affrontare sarebbero stati impossibili da sostenere per una persona che aveva appena perso il posto di lavoro.
In tutto ciò erano passati due anni e le speranze si riducevano, poi ho deciso che da sola non sarebbe stato possibile sostenere tutto quel carico e che questo mi stava lentamente portando a fermarmi. Li è entrata in gioco Marica, la quale era a conoscenza di tutto il progetto e aveva contribuito anche alla sua creazione, ma era rimasta in disparte fino ad allora. Con lei decidiamo che è arrivato il momento, ma sorge l’ultimo problema: da dove iniziamo? Apical con il suo Pilot Program è stata la scintilla che ci ha permesso di iniziare, di credere che fosse qualcosa di realizzabile, il sostegno esperto di tutti i ragazzi ci ha aiutato ad avere il coraggio di rischiare… ed è per questo che a breve saremo online con un sito web e tanti prodotti entusiasmanti. 

Come sei entrata in contatto con Apical e cosa ti ha spinta a credere che il Pilot Program avrebbe potuto aiutarti a uscire da questo “blocco” iniziale?

A seguito del Master in turismo decido di iniziare a lavorare concretamente su Etical, la definizione dell’idea, della Mission, i competitor, i partner, il piano economico finanziario e poi…. la sete di curiosità e i dubbi sulla fattibilità mi spingono a cercare su google informazioni per validare la mia idea, e qua avviene l’incontro con Apical, che a differenza degli altri incubatori racchiude in sé tutti quelli che sono i principi cardine di Etical, che vuole rappresentare una via per innovare il turismo partendo dalle tradizioni. Etical per essere validata come idea necessita del supporto di Apical, colei che si occupa di turismo sostenibile e digitalizzazione, così parte il nostro percorso all’interno dell Pilot Program.

Come sai, per la community di Apical l’impatto sociale, ambientale o economico dei viaggi è un aspetto importantissimo ed è alla base di tutto quello che facciamo insieme. In che modo credi che il vostro progetto possa generare un impatto positivo sulle persone e sui territori che attraverserete? 

Etical vuole dare spazio ad un tipo di viaggiatore diverso, rendere la norma ciò che ora sembra per pochi. Nei luoghi che visiteremo porteremo un turismo diverso. Un viaggiatore attento alla sensibilità dell’ambiente e delle persone, consapevole e presente nei luoghi che visita. Un viaggiatore che abbia soprattutto voglia di scoprire la vita reale e le tradizioni delle culture che visita, che voglia aprirsi alla conoscenza di ciò che è diverso senza pregiudizi. Con la quota Etica vogliamo contribuire al benessere di queste popolazioni permettendogli di continuare a fare ciò che fanno, senza rischiare di perdere tradizioni preziose.

Etical vuole creare un impatto sociale significativo. Le persone al centro delle destinazioni.
Per quanto riguarda il territorio, tra i vari progetti di Etical, c’è anche l’interesse a dare nuova vita alla nostra regione di provenienza, la Calabria. Anche questa destinazione è ricca di tradizioni e cultura che con il tempo rischiamo di perdere. La Calabria è sfortunatamente conosciuta solo per aspetti negativi, mentre il potenziale turistico di questa regione è ancora tutto da esplorare. Per questo motivo creeremo dei pacchetti con attività speciali atte a esplorare tutto ciò che la Calabria ha da offrire.

Nella nostra introduzione parlavamo di ciò che distingue un progetto dai propri “competitor” e spinge le persone a sceglierlo. Quale credi sia nel vostro caso?

I nostri viaggi non vogliono essere dei tipici viaggi di scoperta di paesi e destinazioni ma vogliamo rendere il viaggiatore un attore attivo del suo viaggio. “Le persone al centro delle destinazioni”: significa voler mettere in contatto il viaggiatore con i locals, far si che dopo un viaggio con Etical, i viaggiatori ne escano arricchiti in quanto esseri umani e grazie proprio al contatto con altri essere umani, apparentemente lontani e diversi da loro ma uguali in sostanza.